Nella ZSC Borago-Galina vi sono numerosi ambienti, molto diversi tra loro, che ospitano diverse specie di flora e fauna, da monitorare e controllare in un’ottica di conservazione e tutela degli habitat e della biodiversità.
All’inizio di questa primavera sono iniziate le attività di monitoraggio di anfibi e rettili. In particolare, per quanto riguarda gli anfibi, sono state monitorate le pozze presenti nell’intera ZSC e che si concentrano per lo più nella Val Borago, valle caratterizzata da maggior presenza d’acqua grazie alle sue peculiarità geologiche. Qui, il dott. forestale Giovanni Bombieri, ben conoscendo i periodi giusti di deposizione che dipendono in buona parte dal microclima di un’area, ha individuato delle ovature di Rana dalmatina.
La Rana dalmatina è una rana dall’aspetto snello e slanciato, infatti è comunemente conosciuta come rana agile (raggiunge una lunghezza massima di 9 cm), con muso appuntito e una colorazione dorsale bruno-giallastra-rossastra, mentre la gola e le parti inferiori biancastre. Questa specie è presente in molte parti della Francia, dell’Italia e nell’area Balcanica, tuttavia, negli ultimi decenni, si è registrata una diminuzione di diverse popolazioni di Rana dalmatina, in particolare nella Pianura Padana, dove la scomparsa di siepi, stagni e fossati e la banalizzazione del territorio agrario hanno ridotto la disponibilità di siti adeguati alle esigenze microclimatiche, trofiche e riproduttive della specie. Negli ambienti ambienti collinari e montani, la principale minaccia è costituita dalle sistemazioni idrauliche dei corsi d’acqua, degli interventi di manutenzione dei laghetti, dall’eliminazione dei ristagni d’acqua e dall’interramento delle pozze di abbeverata in seguito al loro abbandono (P. Paolucci, in Atlante degli Anfibi e Rettili del Veneto, a cura di L. Bonato, G. Fracasso, R. Pollo, J. Richard, M. Semenzato). Considerata a rischio minimo di estinzione secondo le categorie della IUCN Red List (la lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), la specie è inserita in allegato IV della direttiva Habitat e pertanto è soggetta ad una protezione rigorosa. Questo significa, a titolo di esempio, che ne è vietata qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata, disturbare la specie nelle diverse fasi di crescita, distruggere o raccogliere le uova, deterioramento o distruzione delle aree di riproduzione, ecc.
Nell’ambito della ZSC, è stata segnalata per la prima volta nel 1983 a cui non ha fatto seguito alcuna segnalazione recente.
A maggio, è stato trovato anche l’ululone dal ventre giallo, un anfibio anuro il cui nome deriva dal colore del ventre e dal tipico canto che emette nel periodo riproduttivo ripetuto anche più di 40 volte al minuto. Similmente alla Rana dalmatina, l’ululone è a rischio minimo di estinzione, ma è inserito in allegato II della Direttiva Habitat e questo lo rende una specie di interesse comunitario e la sua presenza implica la designazione di Zone Speciali di Conservazione. Segnalata per la prima volta nel 1965 e riconfermata anche nel 2016, la specie compare nell’attuale formulario standard il cui ultimo aggiornamento risale a 2019.